IN TO MY LIFE

Dentro

Quale possa essere la realtà oggettiva, radicale, ortodossa è la Domanda, almeno per me. Ho deciso che la risposta, almeno in questa vita, non la voglio sentire. Sono cresciuto protetto dal guscio resistente ed impermeabile della mia famiglia. Potevo giocare con la mia immaginazione indisturbato. La noia era lo stimolo. La mia fantasia era la realtà virtuale aumentata. Tuttora riesco a visualizzare ad occhi aperti il mio immaginario in 3D e persino in movimento.
Il mio crescere mi ha portato ad innamorarmi dei miei dolori ossei, del mio cuore tutt’altro che paragonabile ad un orologio, della mia cornea naif e così via. Sognavo di galleggiare saltando come fossi una cavalletta. Nella notte mi svegliavo morto perché era ricorrente che sognassi un colpo di fucile alle spalle, boom e poi il silenzio assoluto. L’ulcera ad undici anni ed il trauma cervicale a sedici. Eppure ero felice. Poi hanno provato a farmi rinascere in un mondo reale non aumentato. Mi sono fatto male veramente. No cari, io non esco. Resto qui che è più reale di quanto voi possiate immaginare.