Anno dopo anno, estate dopo estate l’otto agosto la Madonna sbarca sulla spiaggia di San Pasquale, più esattamente al camping La Perla Jonica. Siamo in provincia di Reggio Calabria e l’immancabile icona di tutti i marinai Stella Maris viene venerata. La spiaggia è un luogo dove ci si sta letteralmente in mutande, poco più o poco meno. La spiaggia è un luogo dove la pudicizia si riduce al minimo. 

Forse è qualcosa d’altro.

Anche il bagnante capitato quella mattina lì per caso percepisce una strana energia espandersi lungo quei cinquanta metri di bagnasciuga. 

I più avvezzi escono dall’acqua e, mentre gli ignari o i pavidi si attardano ad emergere dalle acque, strizzano gli occhi verso il mare preparando telefonini e moneta sonante. Spuntano malati di ogni genere, pallidi e smunti o assenti con lo spirito.

Poi arriva il quadro su di una imbarcazione colorata ed un po' kitsch seguita da altre perfettamente in tono con l’ammiraglia.

Sbarcano il prete, rigorosamente in costume, e l’icona che viene presa in consegna dai bagnini fedeli. 

Venti minuti di estasi religiosa e poi si torna a crogiolarsi al sole e bagnarsi nel caldo mare joinico. 

Dopo circa dieci anni di frequentazione riesco a leggere questi venti minuti così come li ho inconsciamente subiti. 

Una grandiosa, libera espressione di fede si ma in bikini.