PM550
PM550 è la storia di Salvatore Furci, soldato italiano di stanza a Rodi durante la seconda guerra mondiale, ricostruita attraverso le centinaia di lettere che Salvatore si scambia con sua moglie Serafina. Mentre a casa, nella Calabria rurale, la vita segue il ritmo lento della natura, a Rodi Salvatore vive la sua guerra come un’avventura. Da questa avventura non farà ritorno: deportato dai tedeschi sul mercantile Oria, naufragherà nell’Egeo. Trent’anni più tardi, suo nipote Michele scopre, grazie ad una trasmissione televisiva, un finale alternativo. Non tutti i naufraghi sono morti: e se suo nonno fosse uno di loro? Grazie all’incontro con il team di DER*LAB, Michele deciderà di ricostruire questa vicenda. Agronomo di professione, sceglierà, insieme alla curatrice Irene Alison, di tradurre in immagini l’epistolario di suo nonno senza allontanarsi dal suo luogo di lavoro: la serra. Attraverso le sue pareti trasparenti, darà corpo a visioni sospese tra la memoria e l’immaginazione.
PM550 is the story of Salvatore Furci - an Italian soldier stationed in Rhodes during WWII, rebuilt through the hundreds of letters that Salvatore exchanged with his wife Serafina. While at home, in rural Calabria, life follows the slow pace of nature, in Rodi Salvatore lives his war as an adventure. An adventure from which he will not return: deported by the Germans on a cargo, he will shipwreck in the Aegean. Thirty years later, his nephew Michele discovers, thanks to a television program, an alternative ending. Not all the castaways were dead: what if his grandfather was among the survivors? An agronomist by profession, Michele chose, together with DER*LAB and curator Irene Alison, to translate his grandfather's epistolary into images without leaving his own workplace: the greenhouse. Through its transparent walls, he gave life to ghost-like visions suspended between memory and imagination.